Thursday, April 27, 2006

I CREATORI DI MONETA (di Gertrude Margaret Coogan)

I CREATORI DI MONETA

Al centro di quest'opera, qui presentata nella sua prima edizione italiana, sta il problema della moneta, della sua origine e delle sue funzioni.

Analizzando la questione nel contesto dell'America del New Deal e degli anni successivi alla Grande Depressione del 1929, Gertrude Coogan appunta la sua critica spietata contro il potere illegittimo di creare moneta concesso in modo fraudolento, e in spregio delle chiare disposizioni della Costituzione degli Stati Uniti d'America, a un gruppo di finanzieri internazionali e alle dodici Banche Centrali di proprietà privata della Federal Reserve.

L'autrice dimostra come l'esistenza di depositi bancari creati con artificicontabili, il cosiddetto gold standard (base aurea della moneta), la manipolazione del tasso di risconto, lo spostamento da un paese all'altro di ingenti masse di valuta e di metallo prezioso, la concessione di crediti (promesse di pagamento) gravati da interesse e revocabili in modo arbitrario, siano altrettante armi micidiali con le quali l'oligarchia finanziaria opprime le forze produttive della Nazione.

Un'analisi storica assai approfondita spiega poi in che modo si sia creata questa situazione perversa. La soluzione proposta consiste nel restituire allo Stato il potere sovrano di creare moneta legittima e reale, di accrescerne o diminuirne la quantità in circolazione mediante i pagamenti e l'esercizio del potere impositivo, nel ristabilire un rapporto scientificamente corretto tra beni effettivamente prodotti e disponibili per il consumo e moneta circolante.


Gertrude Margaret Coogan (Lincoln, 1898-Chicago, 1986) fu la prima donna a conseguire un master (diploma di specializzazione) in Organizzazione Aziendale presso la Northwestern University, di Chicago, dove si laureò con menzione speciale nel 1922. Iniziò la propria carriera lavorativa alla Northern Trust Bank e sul finire degli anni Venti aprì a Chicago uno studio privato di consulenza in materia di investimenti che rimase attivo sino al 1985.

Fondò assieme ad altri il Circolo degli Analisti finanziari (The Analysts Club), un gruppo di ricerca di rilevanza nazionale.

Oltre a Money Creators (I creatori di moneta, 1935), ha scritto Lawful Money Explained (Una spiegazione della moneta legale, 1939).




L'ORIGINE DEL MODUS OPERANDI


L'ORIGINE DEL MODUS OPERANDI DEL NOSTRO SISTEMA MONETARIO MISTERIOSO E' INCOSTITUZIONALE.

Fondamentalmente, solo il Governo di una Nazione dovrebbe creare moneta.

Questa dovrebbe essere creata con il sigillo di un Governo Nazionale e immessa in circolazione in primo luogo per pagare le spese dello Stato.

Man mano che aumenta la capacità di un popolo di produrre beni necessari e superflui o, in altri termini, man mano che il popolo apprende a servirsi di strumenti e macchinari anziché del lavoro manuale, aumenta la capacità di produzione nel settore agricolo, minerario, edilizio, tessile etc. Con l'aumento della produzione, è necessaria una maggior quantità di moneta affinché possa avvenire la distribuzione di beni tra il popolo che costituisce una Nazione.

Se il sistema monetario di una Nazione fosse nelle mani di uomini coscienziosi, essi dovrebbero osservare attentamente la crescita della produzione reale e, man mano che questa aumenta, dovrebbero accrescere la disponibilità di moneta e immetterla in circolazione per finanziare alcune delle attività dello Stato.

Quando la moneta viene emessa per pagare la costruzione degli indispensabili edifici statali o per pagare i costi ragionevoli e legittimi inerenti ai veri compiti del Governo - la protezione delle persone e della proprietà di soggetti privati - non è necessario che le spese dello Stato siano interamente coperte, dalla tassazione.

Ma l'emissione di moneta aggiuntiva può verificarsi solo se aumenta la produzione reale. In caso contrario, diminuirebbe il potere d'acquisto di tutta la moneta in circolazione.

Se la moneta fosse posta in circolazione senza alcuna relazione con i beni reali effettivamente prodotti, ciò provocherebbe un rialzo dei prezzi e quindi il potere d'acquisto della moneta diminuirebbe. Un'obiettivo di un sistema monetario che agisca in modo onesto è di evitare che questo avvenga. Un'obiettivo è di mantenere il flusso di moneta a livelli adeguati, tali da rendere possibile la distribuzione tra tutti i produttori della Nazione.

Questo tipo di sistema monetario è al contempo onesto e scientifico.

Prima che fosse concesso ai privati il potere di creare moneta, il privato cittadino che avesse, creato moneta e fatto apporre su di essa il sigillo del Governo si sarebbe reso colpevole di falsificazione. La sua azione sarebbe equivalsa a un furto ai danni di tutta la popolazione, poiché falsificando del denaro e immettendolo in circolazione, egli non solo otteneva potere d'acquisto per sé stesso, ma diminuiva il potere d'acquisto di tutti gli altri possessori di denaro nella Nazione.

In altre parole, avrebbe aumentato il flusso di moneta senza alcun rapporto con i beni reali esistenti all'interno di una Nazione. L'aumento del volume monetario da lui prodotto avrebbe provocato l'aumento dei prezzi per il resto della popolazione e ciò, ovviamente, significava che il denaro in possesso di tutte le altre persone avrebbe perso potere d'acquisto.

Una volta scoperto, il falsario sarebbe stato punito severamente dal Governo Nazionale, essendo la falsificazione di denaro reato gravissimo. Esso equivale a un furto ai danni di ogni persona munita di potere d'acquisto (denaro). Ogni aumento o diminuzione del flusso monetario dovrebbe infatti essere prerogativa del popolo che agisce tramite il Congresso, costituito dai suoi rappresentanti regolarmente eletti, e dovrebbe ripercuotersi in pari misura su tutti i produttori di ricchezza.



L'INIZIO DELLA TRUFFA MONETARIA.

Nelle epoche più antiche della storia umana, il commercio avveniva con vari mezzi di scambio: bovini (dal latino pecca, da cui deriva l'aggettivo "pecuniario"), pecore, pietre preziose, sale (che veniva estratto in Italia e trasportato lungo la via salaria, la strada del sale; da qui il termine "salario"), pelli, conchiglie, wampum, ovvero collane di conchiglie degli Indiani d'America oltre che con oro ed argento.

Infine, con l'aumento della popolazione e dei traffici commerciali, la moneta cominciò a scarseggiare. Fu allora che un gruppo di prestatori di denaro concepì l'idea di servirsi dell'oro e dell'argento come basi per l'emissione di cartamoneta; a tal fine essi si adoperarono per ottenere il monopolio legale dell'emissione di moneta nei vari paesi, il che comportava il potere di manipolare e controllare l'economia.

I bene informati sapevano ovviamente, che la moneta in sé stessa non è ricchezza.

La moneta è semplicemente un mezzo usato per calcolare o quantificare la ricchezza. La ricchezza si suddivide in due distinte tipologie e funzioni: 1)beni di consumo o beni deperibili che vengono consumati o distrutti per il sostentamento fisico, a esempio cibarie, indumenti etc.; 2) beni capitali o beni produttivi, che non servono direttamente al sostentamento fisico, ma sono strumenti impiegati nella produzione di beni di consumo, a esempio fabbriche, carri merci, macchinari, etc. Questi ultimi si deteriorano e diventano obsoleti, ma non vengono consumati direttamente da esseri viventi.

Coloro che concepirono l'idea di servirsi dell'oro e dell'argento come basi per l'emissione di moneta, riuscirono a "vendere" questa idea ai loro concittadini. Non c'era in effetti nulla di sbagliato nell'uso di contromarche d'oro o d'argento come moneta, sino a quando la Nazione che le usava fosse stata in grado di ottenere quantità sufficienti di questi metalli per aumentare il flusso di moneta quando ve ne fosse necessità, in conseguenza dell'aumentata capacità di produrre beni reali da parte del popolo.

Quando accettò l'idea di servirsi di contromarche d'oro e d'argento come strumenti per calcolare l'effettiva ricchezza reale scambiata, il popolo cercò di custodire questi metalli preziosi in luoghi ben protetti. Un individuo particolarmente perspicace capi che se avesse costruito un deposito blindato, le persone lo avrebbero pagato per custodirvi i loro metalli preziosi.

Costui avviò dunque la sua attività e percepì un compenso per custodire i metalli preziosi sino a quando i loro proprietari ne avessero avuto bisogno per effettuare degli acquisti. Coloro che affidavano i metalli preziosi al proprietario del deposito blindato, ottenevano in cambio delle ricevute per i loro depositi.

Le persone scoprirono ben presto che era scomodo recarsi dal titolare del deposito blindato ogni qualvolta avessero avuto necessità dei metalli preziosi e poiché tutti erano certi che essi fossero al sicuro nel deposito blindato, divenne ben presto pratica comune scambiare le ricevute di deposito dei metalli preziosi con dei beni. Era molto più comodo trasmettere un pezzo di carta che attestava l'esistenza di una quantità di metallo prezioso, anziché recarsi a ritirare quel metallo per procedere poi allo scambio.

Il nuovo proprietario della ricevuta non la restituiva al deposito blindato, poiché riteneva che quando avesse voluto trasmetterla ad altri avrebbe potuto semplicemente consegnargli quel pezzo di carta. Questi pezzi di carta erano, in realtà, le promesse del proprietario del deposito blindato per il pagamento a richiesta di metalli preziosi.

Questo fu l'errore originale del pubblico. Un'errore del pubblico non consi stette nell'affidare la propria moneta reale al banchiere privato, ma nel consentire sventatamente al banchiere privato di emettere i suoi pezzi di carta per sostituire e - più tardi - per moltiplicare la moneta reale. Ciò pose il sigillo privato del banchiere sullo stesso piano del sigillo che il Governo imprimeva sulla sua legittima moneta. Questo fu il primo passo del processo con cui il sigillo privato del banchiere ebbe infine la precedenza sullo stesso sigillo monetario del Governo.

Il proprietario del deposito blindato era in contatto con altri affaristi della stessa specie in tutta la Nazione. Possiamo essere certi: nessun mezzo venne trascurato per far sì che le leggi delle Nazioni legalizzassero le pratiche che traevano origine da precedenti che s'imposero in modo subdolo, piuttosto che da principi solidi e onesti. Ogni qualvolta un Governo moderno ha cercato di istituire un sistema monetario sensato, onesto e semplice, tale tentativo è sempre stato sventato da legislatori che inserivano articoli ingannevoli nella legislazione.

Fu un errore fatale affidare il metallo con valore di moneta a custodi privati in cambio di ricevute private e permettere loro di moltiplicare segretamente tali promesse di pagamento che in séguito divennero moneta: il mezzo di scambio. Questa fu solo una parte dell'errore; l'altra parte consistette nella stolidità della Nazione che permise di legalizzare questa pratica fraudolenta, come fece il nostro Congresso.




IL PROPRIETARIO DEL DEPOSITO BLINDATO SFRUTTA UNA BUONA OCCASIONE


Il proprietario del deposito blindato era un uomo astuto e osservatore.

Egli notò ben presto che le persone si scambiavano le sue promesse di pagamento per riscuotere metalli preziosi. Se ne rese conto notando che alcuni di coloro che portavano queste ricevute al suo deposito blindato non erano gli stessi ai quali le aveva rilasciate in origine; egli, però, era perfettamente disposto ad accettare che le cose andassero così, se le persone lo desideravano.

La seconda osservazione da lui fatta ebbe conseguenze di ampia portata. Egli notò che solo una piccola percentuale di persone consegnava ricevute per ottenere i loro metalli preziosi in un dato giorno. In altre parole, notò che circa il 90% della massa totale d'oro rimaneva nei suoi caveau assolutamente intatta e che era necessario solo il 10% circa del metallo in deposito per provvedere a pagamenti e ricevute nel corso della sua attività.

Egli venne tentato da un'idea! Poiché solo il 10% circa dei proprietari di metallo prezioso ne reclamava la restituzione immediata, perché non emettere più ricevute di quante ne permettesse l'oro effettivamente conservato nei suoi caveaux? Sapeva che il principio era disonesto, ma la tentazione era grande.

Dopo aver riflettuto attentamente sulla faccenda, e aver ceduto infine alla tentazione, egli decise di cominciare a emettere su piccola scala delle ricevute per una quantità di metallo superiore a quella conservata nei suoi caveaux.

In altre parole, avrebbe aumentato le sue promesse di pagamento al di là della massa di metallo effettivamente esistente, e avrebbe percepito gli interessi su questa moneta fittizia. Questa fu la frode originale che continua a tutt'oggi e che è la radice di tutti i nostri mali economici.

I banchieri potranno pur difendere questa pratica sinché vorranno, ma resta il fatto che quando concedono il loro "credito" a interesse essi stanno semplicemente creando moneta privata, che possono ritirare e distruggere a piacimento, provocando la sofferenza e l'impoverimento del beneficiario del prestito, che periodicamente si vede costretto dalla scarsezza artificiosa di "credito" a cedere proprietà reali in cambio dei dollari "creditizi" che gli sono stati concessi.

Egli cercò con calma qualche imprenditore che avesse bisogno di altro denaro per condurre le proprie attività. L'imprenditore che egli cercava era un uomo onesto e un serio lavoratore. Quando seppe che il proprietario del deposito blindato gli avrebbe prestato denaro a interesse, l'imprenditore pensò che la promessa di pagamento offertagli in prestito dal proprietario del deposito blindato fosse una ricevuta contro metallo prezioso che apparteneva effettivamente allo stesso proprietario del deposito blindato.

Non avrebbe mai pensato che fosse solo un diritto fittizio creato dalla penna del proprietario del deposito blindato e che l'oro che questi -avrebbe dovuto corrispondergli non esisteva affatto.

Al momento di emettere queste promesse di pagamento per metallo prezioso che non esisteva, il proprietario del deposito blindato iscriveva ipoteca sui beni del beneficiario del prestito - sulla sua casa o sulla sua attività commerciale -, per garantirsi la restituzione di una quantità equivalente di ricevute contro metallo prezioso.

Ciò, naturalmente, era disonesto perché egli esigeva una garanzia concreta in cambio delle sue promesse di pagamento per ottenere oro fittizio, più di quanto ne esistesse nei suoi caveaux. Aveva creato semplicemente quelle promesse di pagamento con un tratto di penna. Inoltre, egli non dava alcuna garanzia ai veri proprietari del metallo custodito nei suoi caveaux quando cominciò a emettere più promesse di pagamento dell'oro effettivamente esistente.

Dopo un certo tempo, il proprietario del deposito blindato divenne ancora più audace e privo di scrupoli. L'imprenditore a cui aveva prestato una ricevuta contro oro fittizio acconsentì a pagare interessi per l'uso di quel denaro e acconsentì a restituire la ricevuta entro una certa data. Il proprietario del deposito blindato s'accorse che le sue entrate aumentavano.

Egli non solo otteneva un compenso per tenere al sicuro del metallo prezioso, ma percepiva interessi su ricevute contro oro che non esisteva.

Comunque, l'imprenditore era assolutamente ignaro di essere stato coinvolto in una pratica disonesta. Gli affari andavano a gonfie vele e il proprietario del deposito blindato cercò altri imprenditori a cui concedere in prestito delle ricevute contro metallo prezioso. Con l'aumento di queste ricevute, prestate a interesse, i prezzi cominciarono a salire e il popolo cominciò a notare una crescita del tasso di attività commerciali, dovuta all'aumento della massa monetaria che offriva a più individui la possibilità di lavorare e produrre, fornendo il mezzo per effettuare i loro scambi.

Gli imprenditori videro aumentare i loro profitti e cercarono di espandere le loro attività. Altre persone, venute a conoscenza dei prestiti concessi dal proprietario del deposito blindato, richiesero a loro volta prestiti poiché scorgevano, in una struttura dei prezzi al rialzo, l'occasione per trarne maggiori profitti.

Il proprietario del deposito blindato in realtà stava provocando l'inflazione (l'inflazione della moneta dei banchieri); egli, cioè, stava aumentando la quantità di moneta in circolazione a un tasso più rapido rispetto all'aumento di beni reali. Questa inflazione era stata fino allora totalmente sconosciuta alle persone che componevano la comunità.

2 Comments:

Blogger marino said...

credo che il testo dia da solo la risposta a questa questione del signoraggio che stai portando avanti come se fosse chissà cosa.
Alla fine non riesci a comprendere che è insostenibile un altro tipo di realtà?
Non hai proposte reali e concrete su come risolvere il problema quindi sei anche tu un problema della società in quanto ti lamenti solamente!
Il c.d. signoraggio diventa tale solo in determinati casi e per determinate azioni. In quello che scrivi spesso e volentieri commetti errori gravi non specificando a cosa e chi ti riferisci di preciso per l'introito dei costi di stampa e del valore nominale della moneta.
Come dal testo del post (cosa ben presente su tanti libri a riguardo), se si creasse la moneta con valore nominale pari al valore intrinseco questo porterebbe ad un caos totale.... tranne se non ci trovassimo ai tempi del baratto o in pieno comunismo (reale)..... cose impraticabili o impossibili!
Datti pace che oltretutto è impossibile parlare con te che oltre ad essere ignorante sei anche presuntuoso.
Se vuoi parlarne sarò felice di approfondire ... ma solo con discorsi concreti!
Smettila di scrivere minchiate per tentare di aumentare i possibili accessi(se questo è l'intento) con keyword veramente di cattivo gusto!

11:18 PM  
Blogger Unknown said...

la verità ci renderà liberi

2:59 AM  

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